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Incontinenza o scarso piacere sessuale? Verifica la tonicità del tuo pavimento pelvico.

IL PAVIMENTO PELVICO

Cos’è?

Ci sono apparecchiature specifiche per donne e per uomini e un’altra (Pericalm) che può essere usata da tutta la famiglia, con specifiche sonde individuali.

Il pavimento pelvico (o perineo) è un insieme di muscoli con compiti differenti.  
Per semplificare, possiamo dire che è una specie di amaca che va dal pube all’ano e chiude il bacino nella parte bassa. Sostiene la vescica e l’ultima parte dell’intestino, nelle donne anche l’utero. Il pavimento pelvico ha un ruolo molto importante nel controllo della vescica e del retto e nella sessualità.
  

Perché si indebolisce?  
Le ragioni sono diverse: stile di vita sedentario e scarso esercizio fisico, stitichezza, lavori pesanti, sport di forte impatto, tosse cronica, obesità, gravidanza e parto, menopausa, interventi chirurgici e altri eventi.

Quali sono i sintomi di un indebolimento pelvico?   
Incontinenza da sforzo: bastano uno sternuto, un salto, un colpo di tosse, una risata per perdere involontariamente qualche gocciolina di urina.
Incontinenza urinaria da urgenza: si sente lo stimolo a urinare e non si fa in tempo a raggiungere il bagno.
Incontinenza fecale: perdita di aria e/o feci.
Eiaculazione precoce.
Disfunzioni erettili.
Scarso piacere sessuale.
Un primo segnale è anche lo svegliarsi di notte per andare in bagno o sentire un eccessivo stimolo a urinare.

LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO.

Il pavimento pelvico è un muscolo e, come tutti gli altri muscoli del nostro corpo, può essere (ri)tonificato con l’esercizio, recuperando così la salute pelvica e sessuale.

Impariamo a riconoscere i muscoli perineali.
La prossima volta che dovete urinare, cominciate e poi fermatela. Cercate di sentire la vescica e la contrazione dei muscoli che sono coinvolti (i muscoli del pavimento pelvico). 
Possono esservi d'aiuto i seguenti suggerimenti:
Se siete donne, inserite un dito nella vagina; se siete uomini, inserite un dito nel retto. - Stringete i muscoli come per trattenere l'urina e poi lasciate andare. Dovreste sentire la contrazione e il rilassamento muscolare. 

Verifichiamo la condizione del pavimento pelvico.
Innanzitutto chiediamoci, se viviamo uno o più sintomi tra quelli sopra descritti. Indi possiamo fare il test del trattenere l’urina (non più di una volta alla settimana). Per le donne c’è l’ausilio di Educator, un piccolo ed efficace strumento di controllo manuale.


Gli esercizi Kegel, per donne e uomini.
Gli esercizi Kegel, se ben eseguiti, possono contribuire a rafforzare i muscoli perineali e sono di semplice esecuzione: contraete i muscoli intorno all’ano e all’uretra, con forza e contemporaneamente, come per trattenere urina e feci e, con altrettanta forza, rilasciate. Fate 8-10 contrazioni, più volte al giorno (l'esercizio può essere fatto in qualsiasi posizione). Adatti per la prevenzione e per una modesta riabilitazione.

Gli esercizi con i pesi, solo per donne.
Una donna può rafforzare i suoi muscoli perineali anche con l'ausilio dei pesi vaginali. L'esercizio può essere eseguito in modo passivo, ovvero trattenendo i pesi in vagina per 20-30 minuti al giorno, mentre si sbrigano le normali attività quotidiane. L'esercizio è attivo quando, dopo aver inserito il peso, si eseguono gli esercizi Kegel. Adatti per la prevenzione e per una modesta riabilitazione, i pesi aiutano ad acquisire consapevolezza e a eseguire correttamente gli esercizi.


PELVILUNA STIM.

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L’elettrostimolazione, per donne e uomini.
Se ritenete che la vostra situazione richieda un intervento più rapido ed energico, o se siete troppo incostanti per trarre beneficio dalla ginnastica pelvica, le apparecchiature di elettrostimolazione sono la vostra soluzione ideale.

L’apparecchiatura Pelviluna Stim è specifica per la riabilitazione del pavimento pelvico femminile, mentre la Sensatone Uomo è indirizzata al mondo maschile.

Ci sono programmi per i diversi tipi di incontinenza e diverse intensità di trattamento. La seduta è quotidiana e dura mezz'ora.
Il miglioramento è nettamente percepibile in tempi brevi e in qualche settimana la muscolatura è riabilitata.

Le sonde sono ad attacco universale e possono essere utilizzate con qualsiasi apparecchiatura di elettrostimolazione del perineo.

Anuform è per la stimolazione anale, per l'uomo.
Sonda Pelviluna è per la stimolazione vaginale, per la donna.




Per qualsiasi dubbio, scrivimi a f.parazzoli@nesmedica.it
Scritto il  1 giu 2015 10:30  -  Link permanente
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COME RINFORZARE IL PAVIMENTO PELVICO

COME RINFORZARE IL PAVIMENTO PELVICO

Ginnastica per rafforzare il pavimento pelvico

La ginnastica per rinforzare il pavimento pelvico è particolarmente consigliata alle donne con incontinenza urinaria da sforzo (bastano uno sternuto, un salto, un colpo di tosse, una risata per perdere involontariamente qualche gocciolina di urina), incontinenza urinaria da urgenza (si sente lo stimolo a urinare e non si fa in tempo a raggiungere il bagno) e a tutte le persone che soffrono di incontinenza fecale.

Gli esercizi, se ben eseguiti, possono contribuire a rafforzare i muscoli che sostengono l'utero, la vescica e l'intestino. Ve ne sono di diversi tipi, anche eseguibili senza alcun ausilio:

1 - Apprestarsi a urinare, ma trattenere l'urina: rilassatevi e stringete i muscoli che controllano il flusso di urina. È importante individuare i muscoli giusti da stringere.

Un percorso può essere questo: la prossima volta che dovete urinare, cominciate e poi fermatela. Cercate di sentire la vescica e i muscoli che sono coinvolti (i muscoli del pavimento pelvico). Se sentite che si contraggono, avete fatto l'esercizio giusto. Se non siete sicuri di contrarre i muscoli giusti, ricordate che tutti i muscoli del pavimento pelvico si rilassano e si contraggono allo stesso tempo. Poiché questi muscoli controllano la vescica , il retto e la vagina, possono esservi d'aiuto i seguenti suggerimenti:

Se siete donne, inserite un dito nella vagina; se siete uomini, inserite un dito nel retto. - Stringete i muscoli come per trattenere l'urina e poi lasciate andare. Dovreste sentire la contrazione e il rilassamento muscolare. Questi sono gli stessi muscoli che si contraggono quando si cerca di impedire il passaggio di gas.

2 - Questo secondo esercizio, conosciuto come Kegel, è più semplice: contraete con forza e contemporaneamente come per trattenere urina e feci e, con altrettanta forza, rilasciate. Ripetete più vote al giorno (l'esercizio può essere fatto in qualsiasi posizione). Per l'utilizzo della muscolatura corretta, si veda al punto 1).


Una donna può rafforzare questi muscoli anche con l'ausilio dei coni o delle sfere vaginali, dispositivi a peso crescente che vengono inseriti in vagina. L'esercizio può essere eseguito in modo passivo o attivo. Per passivo si intende l'inserimento del dispositivo, che deve semplicemente essere trattenuto in loco per 20-30 minuti al giorno, mentre si sbrigano le normali attività quotidiane. L'esercizio è attivo quando, dopo aver inserito il cono o le sfere, si eseguono gli esercizi Kegel (punto 2).
Sia i coni sia le sfere offrono la possibilità di iniziare con un peso molto leggero e di aumentarlo via via che la muscolatura si rafforza.

Quando eseguite esercizi di ginnastica pelvica, è molto importante mantenere rilassati i muscoli addominali, i glutei, le cosce.

Elettrostimolazione per rafforzare il pavimento pelvico

Se ritenete che la vostra situazione richieda un intervento più energico, o se siete troppo pigri e incostanti per trarre beneficio dalla ginnastica pelvica (che richiede un impegno quotidiano prolungato nel tempo, anche se piccolo), vi suggerisco un'apparecchiatura elettromedicale di elettrostimolazione, appositamente studiata per il rafforzamento della muscolatura pelvica. È adatta a qualsiasi tipo di incontinenza e può essere usata sia da donne sia da uomini: le donne connetteranno alla macchina la sonda vaginale, gli uomini la sonda anale.

Funziona in modo molto semplice:

1. Connettete la sonda.

2. Scegliete il programma tra incontinenza da sforzo (goccina che scappa), incontinenza da urgenza (non si fa in tempo a raggiungere il bagno), mista (presenza di tutte e due i tipi di incontinenza).

3. Inserite la sonda in vagina o nell'ano.

4. Programmate l'intensità più bassa e accendete l'apparecchiatura (l'intensità può essere aumentata secondo necessità, fino a percepire la stimolazione). I tempi e lo spegnimento sono automatizzati.

La seduta deve essere quotidiana e dura mediamente mezz'ora. In poche settimane il miglioramento è nettamente percepibile e in 3-5 mesi la muscolatura è riabilitata.


Strumenti di controllo


Se non siete consapevoli dello stato della vostra muscolatura pelvica, o non siete sicuri di utilizzare la muscolatura giusta e di eseguire correttamente gli esercizi, vi suggerisco un semplicissimo strumento manuale di biofeedback: si chiama Educator ed è un leggero bastoncino in plastica collegato a un piccolo ovulo che si inserisce in vagina. Contraendo la muscolatura, come indicato nelle istruzioni, potrete sia verificare di fare il movimento giusto sia misurare la forza del vostro pavimento pelvico.


Apparecchiatura di biofeedback


Il biofeedback con apparecchiatura di elettrostimolazione è un metodo di rinforzo positivo che viene eseguito da un terapeuta. Funziona così: la sonda-sensore viene inserita in vagina o nell'ano (per gli uomini) e monitora la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante gli esercizi.

Sul monitor viene visualizzato un grafico che mostra i muscoli che si contraggono e che sono a riposo. In questo modo il terapeuta può aiutarvi a individuare i muscoli giusti per l'esecuzione degli esercizi di ginnastica pelvica e, nel contempo, misurare la vostra forza e i miglioramenti ottenuti con l'esercizio.

PER RIASSUMERE


Potete rinforzare la muscolatura pelvica attraverso:

- gli esercizi Kegel;

- la sospensione della minzione;

- l'ausilio di specifici coni o sfere (si veda http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCCatalog.asp?ItmID=11909109)

- l'apparecchiatura elettromedicale di elettrostimolazione pelvica (si veda http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCProduct.asp?ItmID=11909038)
da usare con la sonda vaginale (si veda http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCProduct.asp?ItmID=11909000)
o con la sonda anale http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCProduct.asp?ItmID=11909059)

Potete controllare la forza della muscolatura pelvica e l'utilizzo della muscolatura corretta con:


- lo strumento manuale Educator (si veda http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCProduct.asp?ItmID=11909074)

- l'apparecchiatura elettromedicale di biofeedback (si veda http://www.nesmedica.oxatis.com/PBSCProduct.asp?ItmID=11908355


Scritto il  6 feb 2014 21:00  -  Link permanente
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OGGI E’ IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA e se ne è accorto anche il cielo ;o)



Per la verità, l’Equinozio di Primavera è stato ieri 20 Marzo 2013 alle 12:02 (oraitaliana). Infatti non avviene sempre il 21 Marzo, ma può capitare anche il 20 oil 22 del mese.

La parola "equinozio" deriva dal latino e significa"notte uguale" [al giorno]. La definizione puramente teorica,riguardante la durata del giorno, si basa sull'intervallo di tempo compreso fradue intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del discosolare con l'orizzonte del luogo geografico. Usando questa definizione lalunghezza del giorno risulterebbe di 12 ore, eguagliando così la notte. Inrealtà a causa degli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e laparallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno eccedaquella della notte. Agli equinozi, in teoria, il Sole dovrebbe sorgere quasiesattamente ad est e tramontare esattamente ad ovest, ma in realtà ciò nonavviene, in quanto per definizione l'equinozio è un preciso istante che quindipuò, al massimo, coincidere con uno dei due eventi, ma non prodursi due voltenell'arco di 12 ore.

Gli equinozi possono essere considerati anche come punti nel cielo. Ilpunto dell'equinozio di primavera dell'emisfero settentrionale è anchechiamato punto vernale,punto dell'Arieteopunto gamma(γ). Tuttavia, a causadella precessione degli equinozi, questi punti non si trovano più nellacostellazione da cui prendono il nome. L'istante nel quale il Sole passaattraverso ogni punto di equinozio può essere calcolato accuratamente, cosìl'equinozio è sempre e solo un particolare istante, piuttosto che un giornointero.

Se l’Equinozio d’autunno segnal’inizio della metà oscura dell’anno, quello di primavera è l’esatto opposto:è l’inizio della metà luminosa, quando le ore di luce superano le oredi buio. È il primo giorno della primavera, la stagione dellarinascita, associata presso varie culture a concetti come fertilità,resurrezione, inizio.


La storia è piena di tradizioni e miti legati alla primavera e molti di questisi basano sul concetto di sacrificio e successiva rinascita.

LE ADONIE -Dopo l'Equinozio, si svolgevano nel mondoellenico leAdonìe,feste della resurrezione di Adone, bellissimo giovane amato dalla deaAfroditechevenne ucciso da un cinghiale (forse il dio Ares ingelosito). Questa festaricalcava quella assiro-babilonese nella quale la figura di Adone erarimpiazzata dalDio Tammuzed Afrodite dallaDea Ishtar. In tutti questi miti campeggia l'unione diun simbolismo celeste con uno terreno, matrimonio fra una divinità maschile, celesteo solare, ed una femminile, legata alla terra o alla luna. La primavera erainfatti lastagione degliaccoppiamentirituali,delle nozze sacre in cui il Dio e la Dea si accoppiavano per propiziare lafertilità. Numerosi erano, e sono ancora oggi, i fuochi rituali che venivanoaccesi sulle colline e che secondo la tradizione più a lungo rimanevano accesi,più fruttifera sarebbe stata la terra.

DA FESTA PAGANA A CRISTIANA-Come molte delle antiche festività pagane, anchel’Equinozio di Primavera fu cristianizzato: la primadomenica dopo la prima luna piena che segue l’Equinozio (data fissata nel IV° secoloD.C.), i cristiani celebrano laPasqua.Se traduciano la parola Pasqua in inglese essa si trasforma inEaster.Beh senza troppa fantasiaessa riporta ad un'anticadivinitàpagana dei popoli nordici, laDea Eostre(oOstara, "la stella dell’est” cioè Venere), assimilabile a Venere, Afrodite eIshtar, la quale presiedeva ad antichi culti legati al sopraggiungere dellaprimavera e alla fertilità dei campi.

ILSIMBOLO DELLA LEPRE-AEostre era sacra lalepre,simbolo di fertilità e animale sacro in molte tradizioni. I Britanniciassociavano la lepre alle divinità della luna e della caccia e i Celti laconsideravano un animale divinatorio. In molte culture, da quella cinese aquella indiana o africana, campeggia l'immagine della lepre impressa nellaLuna, tant'è che anche la stessa Dea Eostre era raffigurata con una testa dilepre. La lepre di Eostre, che deponeva l'uovo della nuova vita per annunciarela rinascita dell'anno, è diventata l'odierno coniglio di Pasqua che porta indono le uova, altro simbolo di fertilità.


La pianta sacra dell’Equinoziodi Primavera è il trifoglio. Pianta simbolo dell’Irlanda, dellaquale si dice che San Patrizio, evangelizzatore dell’Isola se ne usasse perspiegare la Trinità cristiana (la festa di San Patrizio ricorre il 17 marzo, inprossimità dell’equinozio). In realtà si tratta di una tradizione tardarisalente al 180 secolo e il trifoglio non era altro che la triskele, la ruotasolare a quattro bracci, mentre la varietà a quattro foglie rappresentava lacroce celtica, la ruota solare, il cerchio magico delle quattro direzioni:tutti simboli molto più antichi del Cristianesimo.



Buona Primavera e buonarinascita a tutti!




Scritto il  21 mar 2013 10:12  -  Link permanente
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POTENZIALITA' IMMUNITARIE DELL'ACQUA ASEA

POTENZIALITA' IMMUNITARIE DELL'ACQUA ASEA
La CONFERENZA sulle potenzialità immunitarie dell'acqua ASEA è riservata ai medici e agli operatori sanitari.

Giovedì 13-12-12, ore 20,45.

Studio medico Life Adgredior - Via Quadronno 24 - Milano.

Relatori: Alessandro Bertolissi, Fisico sanitario, e Alberto Caddeo, medico chirurgo.

Argomenti:
Funzione delle molecole reattive di segnalazione redox
Come aumentare del 500% l'attività antiossidante
Come favorire la riparazione dei propri tessuti a livello cellulare
Come favorire i naturali processi di guarigione del corpo umano e raggiungere il massimo livello di salute e benessere in modo naturale.

Per cortesia, confermate la vostra presenza allo 02 58441557

MM gialla linea 3, fermata Crocetta. Se in macchina, l'accesso in area C è libero dopo le 19,30.
Scritto il  11 dic 2012 14:42  -  Link permanente
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LA VERITA’ SULLA TOSSICITA’ DELLO ZUCCHERO



Lo zucchero è tossico,
per convincersene basta leggere un recente articolo realizzato dai ricercatori dell’Università della California, Los Angeles, pubblicato agli inizi di febbraio sulla prestigiosa rivista scientifica Nature e intitolato «The toxic truth about sugar», «La verità tossica dello zucchero». Che cosa dicono questi studiosi? Che lo zucchero è il nuovo nemico da combattere.

L’uomo, in tutta la sua storia, non ha mai consumato quantità di zucchero nemmeno lontanamente paragonabili a quelle odierne. «Fino a due o trecento anni fa lo zucchero non faceva parte dell’alimentazione abituale dell’uomo», sottolinea Franco Berrino dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, «era conosciuto, faceva parte delle preziose spezie importate dall’oriente, dove cresceva la canna da zucchero. Ma solo nelle case reali entrava qualche volta nelle ricette dei dolci. Con la scoperta che si poteva estrarre zucchero dalla barbabietola si rivoluzionò il mercato. Ai tempi di Napoleone si svilupparono gli zuccherifici in Europa, progressivamente i prezzi diminuirono e lo zucchero divenne alimento di tutti». E quindi una materia prima a buon mercato.

Alcuni ricercatori, tra cui proprio quelli che hanno scritto l’articolo su Nature, lanciano l’allarme: gli effetti dello zucchero, se consumato costantemente e nelle attuali quantità, possono essere paragonabili a quelli dell’alcol in termini di danni all’organismo. Diabete, sindrome metabolica, ipertensione, malattie cardiovascolari sono strettamente collegate al consumo di questa sostanza. Le Nazioni Unite hanno da poco annunciato che proprio queste malattie non trasmissibili hanno appena superato quelle contagiose per il numero di morti provocati ogni anno nel mondo, circa 35 milioni.
Attualmente, il 20 per cento delle calorie giornaliere deriva dallo zucchero. Un dato che deve preoccupare. Eppure, fino a non molto tempo fa, la comunità scientifica sembrava non accorgersi del pericolo dell’invasione di prodotti zuccherini.


Una posizione tardiva

Come spiega ancora Berrino, «Negli ambienti scientifici prevaleva l’idea che lo zucchero non fosse un determinante importante dell’obesità e comunque non lo si poteva sostenere perché mancavano prove scientifiche decisive. I grandi studi che indagavano sul consumo alimentare intervistando un campione della popolazione, infatti, riscontravano generalmente che le persone grasse mangiavano meno zucchero delle magre. Ergo lo zucchero non fa ingrassare.

In realtà gli scienziati sono ingenui più dei bambini (e talvolta questa ingenuità è alimentata da conflitti di interesse). Ci voleva poco a insospettirsi di questi risultati. Bastava considerare che negli stessi studi le persone grasse risultavano consumare più saccarina o altri dolcificanti non calorici. Era forse sufficiente a concludere che la saccarina fa ingrassare? In realtà le persone grasse cercano di mangiare meno zucchero (o almeno dichiarano di farlo) perché sono meno ingenue degli scienziati, sanno bene che lo zucchero fa ingrassare. Le persone obese, inoltre, tendono a rispondere ai questionari alimentari dicendo quello che dovrebbero mangiare, piuttosto di quello che mangiano effettivamente, per cui sembra che mangino meno zucchero.

Per convincere il mondo scientifico furono necessari studi prospettici in cui si indagasse sul consumo alimentare di persone non ancora ingrassate, che non avessero quindi motivi di modificare la loro alimentazione (o di mentire a se stesse)». E quali furono gli studi che diedero una svolta nell’atteggiamento della ricerca? «Il primo studio», continua Berrino, «fu pubblicato nel 2001 e mostrò con grande evidenza che la prima causa di obesità dei bambini americani è il consumo abituale di bevande gassate e zuccherate. Seguirono numerosi studi prospettici che ne confermarono le osservazioni anche negli adulti ed evidenziarono inoltre come causa importante di obesità la frequentazione dei fast food.

L’Organizzazione mondiale della sanità propose di diffondere la raccomandazione di contenere il consumo di zucchero entro il 10 per cento delle calorie totali (circa 50 grammi di zucchero al giorno per un uomo che consumi 2.000 calorie) e fu subito guerra, perché basterebbero due coche o aranciate al giorno per superare il 10 per cento. Le grandi corporation alimentari, quindi, insorsero sostenendo che la raccomandazione non fosse basata su prove scientifiche e fecero pressioni politiche tali che l’Oms fu costretta a edulcorare (sic) la raccomandazione con quella più generica di ridurre il consumo di zucchero».
Ad avvalorare la ricostruzione di Berrino è ancora l’articolo di Nature che abbiamo citato, in cui si afferma che il consumo di zucchero resta pericoloso perché spesso non è associato all’obesità. E proprio per questo, si tende a sottovalutarlo o a ignorarlo completamente.

Crea dipendenza

Tra l’altro, il consumo costante di zucchero può creare dipendenza. Un consumo eccessivo fa scattare segnali ormonali che riducono il senso di sazietà portando quindi a mangiare di più e a tendere all’obesità. Ma un altro effetto è quello che si ha sulla dopanima, che è simile alle droghe: produce una diminuzione del piacere di aver consumato cibo e quindi spinge a consumarne di più.

Di fatto, già da qualche anno, il Fondo mondiale della ricerca sul cancro (Wcrf) invita a «Limitare il consumo di cibi ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate». Gli alimenti ad alta densità calorica sono quelli che contengono molto grasso e zucchero; le bevande zuccherate spaziano dalle bibite gassate analcoliche agli amari e ai liquori. Questi alimenti fanno ingrassare e chi è grasso si ammala di più di vari tipi di tumore. Inoltre alterano il nostro ambiente endocrino facendo aumentare l’insulina. Queste alterazioni fanno aumentare il rischio di ammalarsi di tumore e di varie alte malattie croniche che affliggono le popolazioni ricche.

Come fare

Ridurne il consumo
Roberto Defez, ricercatore all’Istituto di genetica e biofisica al Cnr di Napoli, recentemente ha indicato in alcuni suoi interventi nei media nazionali le regole per diminuire il consumo di zucchero. Riassumiamo le principali.

Ricercare cibi meno dolci
Serve un grandissimo impegno culturale, perché tutto sta andando nella direzione opposta. Un esempio? La scomparsa dei mandarini in favore delle clementine: non è solo legato ai semi, la clementina è più dolce; oppure, l’aceto balsamico sta sostituendo sempre più l’aceto di vino.

Rimuovere le macchinette di bevande zuccherate
Soprattutto nelle scuole. Bisogna allenare le nuove generazioni perché questo impiego massiccio di zucchero ha una serie di effetti anche ormonali, sgradevoli e pericolosi. Una volta il fumo era tollerato e lo stesso l’alcol, adesso i divieti e le limitazioni sono dati invece per scontati. È necessario quindi cominciare una complessa battaglia culturale.

Aiutare le famiglie a limitarne il consumo a casa 
Per fare questo occorre promuovere una campagna informativa fortissima e una pubblicità alternativa. La gente è totalmente impreparata e pensa che di zucchero e sale, si possa disporre in maniera indiscriminata.

Chiedere all’industria di fare il primo passo
A volte le aziende generano nuovi desideri, è vero, ma prima di intervenire sull’industria occorre fare una battaglia culturale, innescare un messaggio sanitario che porti le persone a voler cambiare abitudini. A quel punto forse l’industria seguirà automaticamente gli indirizzi del mercato.

Fonte: Lega Vita e Salute


Scritto il  10 dic 2012 12:50  -  Link permanente
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LA RICADUTA PATOLOGICA DELLE EMOZIONI - 1

La medicina ufficiale osserva l’uomo da varie angolazioni:

ANATOMICO

FISIOLOGICO

PATOLOGICO

BIOCHIMICO

BIOLOGICO

PSICOLOGICO

BIOFISICO

PSICHIATRICO

Ognuna di queste branche distudio ha esaminato l'individuo dalla sua particolare angolazione. Ma nessuna ci ha dato un' idea completa di cosa sia l'essere umano.

Egli funziona nella sua totalità, non soltanto a livello molecolare o organico e neppure solo a livello psicologico.



L'attività di un individuo di manifesta su tre piani:

Piano mentale, spirituale

Piano emozionale, psichico

Piano fisico, organi di senso, sesso, sonno, …

Questi tre livelli non sono separati e distinti, esiste una interazione tra loro. Il grado di salute o di malattia dell'individuo può essere valutato solo da un esame di tutti e tre i livelli.


La Medicina Tradizionale Cinese schematizza in modo molto efficace le correlazioni per cui ciascuna emozione interferisce con un determinato organo e non con altri, con conseguenti malattie possibili in base al tipo di emozione o "passione" in causa.

Cuore - Gioia

Fegato - Rabbia

Polmoni - Tristezza

Milza - Preoccupazioni

Reni - Paura

Gli organi, se stressati, alterano le emozioni.

Le emozioni, se eccessive o prolungate, disturbano gli organi.

Non esiste funzione organica che non contribuisca a dare il proprio"colore emotivo".

Non esiste stato d'animo acuto o cronico che non lasci la sua traccia a livello d'organo.

Scritto il  26 nov 2012 16:05  -  Link permanente
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